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Fermiamoci e Informiamoci: per usare i social in modo consapevole.

Incontro per i genitori sul bullismo e il cyberbullismo: fare rete per non lasciarli naufragare.

Utente RGIC83300X-psc

da Rgic83300x-psc

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Fare rete tra scuola, famiglie, istituzioni è la via necessaria da seguire per far sì che i ragazzi vengano adeguatamente informati e protetti dai pericoli in cui possono incorrere sui social network.

Un uditorio attento e coinvolto ha seguito con interesse e partecipazione a tratti anche commossa, l’incontro realizzato presso l’auditorium dell’Istituto Comprensivo Palazzello-Vann’Antò, destinato ai genitori della scuola secondaria di primo grado e dedicato al tema della sicurezza in rete.

Prendere consapevolezza dei rischi della rete presenti anche nei social di uso più comune, ha suscitato nei genitori dubbi e domande e soprattutto li ha stimolati a fare dello smartphone, delle chat e dei giochi online non uno strumento di ricatto e di punizione ma un argomento per aprire il dialogo con i figli e conoscere la loro vita nello spazio online spesso più ampia e complessa di quella nello spazio reale.

Conoscere il loro mondo virtuale così da non lasciarli soli nella gestione dello stesso, aiutarli ed informarli sui rischi e sulle modalità corrette da seguire per proteggersi, condividere le regole per l’uso degli smartphone è il suggerimento che arriva dal dottor Picchio e dai formatori che lo accompagnano nell’opera di sensibilizzazione dei giovani e delle famiglie sui pericoli in rete perché, come ha scritto sua figlia Carolina prima dell’estremo gesto, “Le parole fanno più male delle botte”.

Da qui la necessità per i genitori di controllare l’uso che i ragazzi fanno degli smartphone affinché si arrivi ad un utilizzo consapevole dei social network: è questo l’invito rivolto a tutti i presenti da parte del Colonnello Carmine Rosciano, Comandante provinciale dei Carabinieri di Ragusa poiché la libertà spesso reclamata dai ragazzi “non è uno spazio libero”. Abbiamo tutti in mano uno strumento straordinario, ma lo abbiamo ricevuto senza regole eppure in esso, come ha sottolineato il Capitano Giovanni Ronchi, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Ragusa, valgono le stesse regole della vita reale: capacità di dialogare, capacità di rispettare gli altri, necessità di usare un linguaggio corretto e rispettoso frutto di riflessione e mai impulsivo. I ragazzi vanno informati sui rischi e vanno controllati;  aprire un dialogo e condividere con loro il loro mondo virtuale risulta quindi di fondamentale importanza.

Grande interesse ha suscitato anche l’intervento della dott.ssa Friedenthal, formatrice della Fondazione Carolina che, a fianco del dott Picchio, ha indicato una serie di suggerimenti per rendere più sicuro l’uso delle varie realtà virtuali e ha proposto un “Patto educativo” tra genitori e figli sull’uso dello smartphone…una proposta certamente interessante ed utile, ma impegnativa anche per gli adulti e non solo per i ragazzi. Forse nel desiderio di educare i più giovani ad un uso corretto degli smartphone, ci educheremo anche noi adulti.

Clicca sull’immagine per ingrandirla:

 

“Le parole fanno più male delle botte”, l’articolo e il video che VideoRegione ha dedicato all’incontro.

Lotta al bullismo e cyberbullismo: in campo i carabinieri e la fondazione picchio” l’articolo de La Sicilia che parla dell’incontro,

Per chi vuole approfondire:

FONDAZIONE CAROLINA

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